In dialogo con gli artisti contemporanei: il lavoro su Viviane Sassen in terza media
Nell’ambito del percorso di arte svolto quest’anno sulla storia della moda, i ragazzi di terza media hanno incontrato i principali couturier (Charles Worth, Paul Poiret, Coco Chanel, Madeleine Vionnet, Elsa Schiaparelli) dalla fine dell’ ‘800 fino agli anni ’50 del ‘900, studiandone le biografie e creando poi figurini di moda con la tecnica del collage secondo lo stile lo specifico di ogni couturier (leggi qui l’articolo sulla visita all’Armani Silos).
Per chiudere il percorso, dopo l’incontro con Elsa Schiapparelli, i ragazzi hanno ripreso l’affondo sulla moda di ispirazione surrealista attraverso lo studio del lavoro di Viviane Sassen, fotografa olandese cresciuta in Africa che opera nel settore arte (espone alla Biennale di Venezia) e della moda, dove crea i servizi fotografici per Bottega Veneta e Adidas.
La fotografia di moda di Viviane Sassen e il surrealismo forografico post-digitale
L’artista e fashion photographer olandese Viviane Sassen è infatti una delle figure più innovative della fotografia contemporanea, che nella sua opera personale e nei suoi lavori nell’ambito della moda si distingue per uno stile estetico unico di matrice surrealista.
Il lavoro in classe si è focalizzato sulla biografia e sulla poetica personale dell’artista, da cui nasce un modo di lavorare assolutamente unico: un’immagine che ha scardinato da ormai un ventennio il mondo patinato della fotografia di moda grazie all’uso del colore molto contrastato e saturo, a pose contorte, ai volti nascosti – per non soffermarsi sul soggetto ma parlare della condizione umana – al grande risalto delle ombre, accentuando questi aspetti con interventi pittorici o grafici sulle fotografie.
La fotografia di moda come studio dell’uomo e ricerca del significato nascosto
Nei suoi scatti usa specchi, forbici, interventi pittorici e Photoshop per confondere lo spettatore e la sua idea su cosa sia una foto di moda. Siamo lontani anni luce dalle immagini patinate di Vogue: le sue fotografie sono più vicine ad un surrealismo fotografico post-digitale, e le figure umane diventano forme grafiche, immagine astratta della condizione umana:
“I’m not showing the face because I don’t want it to be about that person in the picture. It’s more abstract, more about mankind.” And while that obfuscation can preserve both a subject’s mystery and dignity — in some parts of Africa, taking someone’s picture is believed to be stealing his soul — it can also have the strange effect of reducing the person in the picture to an object.
L’artista studia le ombre, come strumento di ricerca di un significato nascosto:
“I decided to investigate the shadow because the shadow has always been a very important part of my work and I was always wondering why … I thought there must be something there, there must be a reason why I am so intrigued by the shadow. And I think it’s partly because the shadow is about a kind of disclosure or not revealing a very important part of something. That has always fascinated me, the things that you can’t see, the things that you can’t grasp …”
I ragazzi all’opera e l’entusiasmo dell’artista
Dopo l’incontro con l’artista, i ragazzi si sono messi all’opera in cortile, scattandosi fotografie divisi in coppie. Gli scatti sono stati poi stampati e i ragazzi sono intervenuti pittoricamente su un foglio acetato sovrapposto alla fotografia.
I risultati del lavoro in laboratorio hanno sorpreso tutti, compresa la stessa Sassen, che ha ricevuto il video dell’installazione delle fotografie dei ragazzi e ha commentato così:
Dear Mrs. Lodi,
Ooohhhh my goodness!!! These are fantastic!!! I LOVE them….! THANK YOU for sending these through, and please tell your students they did an amazing job. I feel so honoured and proud!
Maybe I can post them on my Instagram page, if you and your students agree to this? If so, let me know how they / you would like to be credited…
All the best from Amsterdam
Viviane X
Che grande soddisfazione! Per il secondo anno consecutivo (vedi il lavoro su Alec Soth dello scorso anno), i lavori dei nostri ragazzi vengono mostrati direttamente agli artisti a cui si ispirano, ricevendo risposte entusiaste.
Un vero dialogo con gli artisti contemporanei, che ci sfida a continuare su questa strada, prendendo esempio dalla loro opera per conoscere il segreto delle cose!