Dai fossili alle avanguardie: l’insolito tour cittadino delle terze medie
Il centro di Milano tra Geologia urbana e arte contemporanea
Sapevate che passeggiando per il centro di Milano, a pochi passi dal Museo del Novecento che raccoglie i capolavori delle avanguardie artistiche del secolo scorso, si possono ammirare fossili preistorici sulle colonne e sulla pavimentazione di Corso Vittorio Emanuele?!
L’uscita delle terze medie nel centro di Milano è stata davvero una grande scoperta.
Alla ricerca di fossili in corso Vittorio Emanuele
La mattinata è iniziata con un percorso di geologia urbana come approfondimento del programma di scienze: camminando in corso Vittorio Emanuele da San Babila al Duomo, i ragazzi sono andati alla ricerca dei diversi tipi di roccia che hanno contribuito nei secoli allo sviluppo urbanistico e architettonico della nostra città. Hanno trovato materiali diversi di diverse epoche e provenienze, e alcuni fossili presenti nelle rocce!
Il Museo del Novecento
Per approfondire il percorso sulla pittura e arte moderna affrontato nelle ore di Arte e Immagine, i ragazzi si sono spostati poi al Museo del Novecento, dove hanno incontrato dal vero alcuni tra i più significativi capolavori di grandi autori, rappresentanti delle diverse correnti artistiche d’avanguardia del XIX secolo: il Cubismo di Braque, il futurismo di Boccioni, la metafisica di De Chirico, la pop art di Warhol, lo spazialismo di Fontana, l’arte povera di Burri e l’arte cinetica di Varisco.
L’esperienza dei ragazzi
Quando un giorno a scuola la prof di scienze entrò dicendo che il nuovo argomento sarebbero state le rocce pensai: “Vabbè, tanto i sassi sono tutti uguali”, ma oggi mi sono ricreduto. Il percorso che abbiamo fatto sulle rocce mi ha colpito molto e la cosa che mi è piaciuta di più è stato conoscere la loro formazione. Adesso so cosa mi circonda, perché adesso so che non sono più semplici ammassi di sassi, ma rocce, ognuna con una storia diversa da raccontarmi.
Zanet Mattia 3B
Della gita di ieri mi ha colpito in particolare vedere i fossili di ammoniti nel pavimento di corso Vittorio Emanuele. Mi sembrava impossibile che pur essendoci passata mille volte non me ne fossi mai accorta. Penso che ogni volta che andrò in piazza Duomo non penserò solo al Duomo e ai negozi di vestiti, ma anche agli ammoniti! E’ stato anche molto bello vedere così tanti tipi di roccia che abbiamo studiato, perchè vederle dal vivo è tutta un’altra cosa. Ad esempio il granito, l’avevamo visto in classe, un minuscolo pezzo, e lì non mi ero accorta di quanti cristalli avesse; invece guardandolo dal vivo sono riuscita a vederli.
Sala Caterina 3A
Lo sapevate che, dove ora c’è Milano, tanti milioni di anni fa c’era l’oceano? Questa è una delle cose che più mi ha colpito durante la gita di geologia urbana che abbiamo fatto con la prof. Gregori. Infatti abbiamo scoperto che le sfumature verdi della Serpentinite, roccia usata per le colonne della Torre Snia in piazza san Babila, derivano dal fatto che la roccia si è formata dove c’era un oceano. Questo vuol dire che 140 milioni di anni fa al posto della Lombardia c’era l’oceano! Quante cose ci dicono le rocce intorno a noi!
Bargna Aurora 3A
Dopo l’uscita didattica fatta con la Prof. Gregori sulle rocce in centro a Milano ho riflettuto molto. Andando in giro abbiamo visto numerosissimi tipi di rocce e minerali che abbiamo trovato anche in posti in cui le persone passano ogni singolo giorno, senza però accorgersi della loro bellezza. Alcune rocce presentavano caratteristiche stupende e visibili e anch’io quando le ho notate ne sono rimasto sorpreso. Abbiamo trovato degli esempi affascinanti anche nei luoghi più scontati come la metro o il basamento di una chiesa. L’ultimo luogo che abbiamo visitato prima di tornare a casa è stato il duomo che mi ha colpito più di tutti. Questo monumento che è il più famoso di Milano, oltre ad essere bellissimo per le sue forme è fantastico anche per il suo materiale che lo distingue da ogni altro monumento. Infatti il duomo è stato costruito col marmo di Candoglia, utilizzato esclusivamente per esso, che presenta caratteristiche particolari e uniche, come la birifrangenza, cioè la capacità di sdoppiare il raggio luminoso. Quando ci siamo fermati a guardarlo con attenzione è come se lo avessi visto per la prima volta, ci sono passato davanti centinaia di volte, ma non lo avevo mai visto così. Probabilmente anche persone che lo vedono ogni giorno non si sono mai soffermate a vederlo bene e ad osservare la bellezza del marmo, le sue impurezze, i suoi colori e la sua luminosità perché le piccole cose le nota solo chi è capace di vederle.
Colombo Giovanni 3C