Imparare osservando: un modo diverso di fare scuola
La visita al depuratore di Nosedo: come l’acqua diventa una risorsa inesauribile
A conclusione del percorso svolto nelle ore di scienze sull’acqua, le prime medie si sono recate in visita al depuratore di Milano Nosedo, impianto di eccellenza a livello internazionale.
In classe i ragazzi avevano analizzato il percorso che l’acqua compie dalla sorgente alle nostre case, e poi attraverso i canali sotterranei fino all’impianto di depurazione.
Durante la visita, i tecnici hanno mostrato e spiegato ai ragazzi tutti i passaggi che l’acqua subisce per essere depurata; l’acqua pulita viene poi utilizzata per l’irrigazione dei campi a sud di Milano. Si tratta di un modo molto interessante di riutilizzare l’acqua, risorsa sempre più preziosa.
È stato interessante scoprire che uno dei passaggi fondamentali è effettuato da batteri che si nutrono delle sostanze inquinanti. Questi batteri alla fine del processo vengono poi disidratati e utilizzati come combustibile nei cementifici o come fertilizzante. Un bell’esempio di utilizzo intelligente di uno scarto.
Ecco cosa hanno annotato alcuni ragazzi:
Il 7 novembre siamo andati in gita al depuratore di Nosedo. Ci hanno innanzitutto spiegato che questo depuratore tratta l’acqua delle fognature tramite un lungo processo, svolto in pochissimo tempo (depurano 5000 l/s).
L’acqua arriva tramite i collettori, dei grandi tubi che si trovano nelle fogne, e che sono direttamente collegati al depuratore. Arrivata, l’acqua viene mandata ai cosiddetti pre-trattamenti, passaggi preliminari che coincidono con grigliatura grossolana e grigliatura fine: in questi trattamenti all’acqua vengono tolti i rifiuti più grandi (da 30 a 3 mm). Poi l’acqua viene trasferita tramite canali sotterranei al secondo passaggio, il trattamento biologico. Qui viene depurata da alcuni microrganismi che, cibandosi della sporcizia, formano una specie di fango-depuratore. Il trattamento biologico è diviso in quattro moduli, a loro volta divisi in otto canali. Vicino al trattamento biologico si trovano i sedimentatori secondari, in cui il fango viene diviso dall’acqua; il fango in parte viene rimesso nelle vasche, in parte viene disidratato e poi usato nei campi come concime, o per produrre energia elettrica. L’acqua infine viene mandata ai trattamenti terziari, in cui si tolgono i batteri cattivi con l’acido peracetico, e da lì viene messa in circolazione nei canali per irrigare i campi.
Martina Lucadello, IA
La nostra guida ha iniziato la presentazione del depuratore con una domanda: “Cosa si fa qui?” e dopo averci dato la possibilità di rispondere, ci ha spiegato che lì “avviene il processo della depurazione dell’acqua, che non viene resa potabile ma è utilizzata solamente per l’irrigazione dei campi. Noi eliminiamo lo sporco e l’inquinamento presente nell’acqua piovana e nell’acqua che tutti noi utilizziamo nelle nostre case”.
Durante questa prima parte di spiegazione, la cosa che mi ha colpito maggiormente è che Milano consuma 10.000 litri di acqua al secondo! L’acqua arriva ai depuratori della città attraverso la rete fognaria e in caso di pioggia aumenta fino a 30.000 litri.
All’introduzione è seguita la spiegazione dei passaggi che ci sono dietro la pulizia dell’acqua, questi si dividono in quattro fasi: i pretrattamenti, il trattamento biologico, la sedimentazione secondaria, filtrazione e disinfezione.
La cosa che mi ha colpita maggiormente nell’osservazione del trattamento biologico è stata che, nelle vasche alte quattro metri, il fango che galleggiava aveva sopra di sé delle piantine che lo facevano sembrare un prato vero e proprio.
Luna Orlandi, IA
Il 7 novembre 2023 io con la mia classe siamo andati al depuratore di Nosedo, a sud di Milano.
Arrivati al depuratore ci hanno condotto in sala riunioni e lì ci hanno spiegato tutte le funzioni di questo posto. Dopo questa piccola tappa teorica è cominciata la visita vera e propria.
Al depuratore le acque reflue vengono “private” di tutti i materiali e sostanze inorganiche e poi, attraverso dei condotti coperti, vanno al trattamento biologico, in grandi vasche piene di microrganismi che usano come nutrimento l’ammoniaca e le sostanze nocive presenti ancora nelle acque.
Uno degli ultimi passaggi è la filtrazione su sabbia, in cui l’acqua deve passare in griglie di sabbia per lascare giù anche le più piccole sporcizie.
A questo punto l’acqua è pulita ma, prima di immetterla nel canale della Vettabbia, viene disinfettata e campionata: sembra potabile dalla sua trasparenza ma in realtà non è abbastanza pura per essere bevuta
L’esperienza è stata molto interessante e divertente e la consiglierei ad altre persone.
Lorenzo Bassoli, IA