Un incontro reciproco: i ragazzi di terza in dialogo con lo scrittore Luigi Ballerini
Martedì 24 settembre, noi ragazzi di terza media abbiamo incontrato lo scrittore e psicoanalista Luigi Ballerini, o, come ci ha detto lui, è stato il suo incontro con noi. Ha voluto raccontarci della sua esperienza come scrittore.
A noi le storie piacciono da sempre e al mondo d’oggi ci sono diversi modi per riceverle: attraverso serie tv, film, videogiochi, libri. I libri ci parlano, ci raccontano qualcosa, ma sebbene le parole di un determinato racconto siano le stesse per tutti, ognuno di noi le percepisce in modo diverso. Questo può dipendere dal periodo che stiamo vivendo quando li leggiamo, dal loro genere, perché ognuno ha il suo preferito e quello che non sopporta. Infatti con alcuni libri non riusciamo a stringere il patto narrativo, ovvero quel patto che si stringe tra scrittore e lettore, che ci permette di fidarsi di ciò che ci dice l’autore anche se è impossibile. Ballerini ha scelto di scrivere libri distopici rivolgendoli ai ragazzi, visto che siamo noi che realizzeremo il futuro e perché ogni scrittore può scrivere bene solo il genere che gli piace. Alcuni gli attribuiscono la nascita del Nowtopian, un nuovo genere di storie distopiche ambientate in un presente in cui alcuni aspetti della realtà esistenti già oggi sono esagerati e portati a una conseguenza. Infatti, Ballerini attinge dalla sua esperienza e dalle vicende che incontra per le trame dei suoi libri. Sono stati proprio i racconti dei suoi pazienti a farlo appassionare alla scrittura quando è diventato medico, perché l’amore per essa sboccia quando vuole. Imperfetti nasce appunto ascoltando i ragazzi che andavano da lui sentendosi sbagliati per un motivo fisico o caratteriale, pensando che gli altri notassero solo quello. Da qui Ballerini per il suo romanzo si è immaginato un mondo dove tutti sono perfetti, e la storia è partita.
Questi aspetti sono venuti fuori anche attraverso le domande che gli abbiamo rivolto. Alcuni punti dei suoi libri ci avevano colpito e volevamo capire meglio quale pensiero c’era dietro. A me in particolare è rimasto impresso il momento in cui lo scrittore ci ha detto che le idee nascono principalmente se si vive la vita a pieno. Bastano a volte un rumore, un volto, a far nascere in noi degli spunti. Per scrivere, però, non bastano solo le idee: bisogna anche scrivere per qualcuno. La scrittura infatti è un atto di relazione fra scrittore e lettore; dobbiamo sempre pensare alle persone a cui vogliamo raccontare quello che abbiamo da dire per fare in modo che lo capiscano nel migliore dei modi. Ballerini scrive senza sapere prima già tutto ciò che accadrà nei suoi libri, ma sviluppa e conosce i personaggi lasciando che siano loro a stupirlo con le loro scelte. Scrivere un libro però non è sempre facile, si incontrano anche delle difficoltà. Lui le ha incontrate scrivendo le prove del GST (grande spettacolo dei talenti) che dovevano superare i protagonisti di Imperfetti. Così è stato aiutato dal figlio, che si è messo a buttargli giù alcune idee insieme alla sua fidanzata, finché la sua Editor, ovvero chi corregge le bozze, non le ha approvate. Infatti non è mai buona la prima e un libro va riscritto varie volte prima di essere editato; ecco perché neanche noi dobbiamo temere le correzioni fatte ai nostri testi.
Questo incontro ci ha permesso di capire a fondo come funziona il lavoro di uno scrittore e ci ha concesso di approfondire in un modo diverso la scrittura.
Irene, 3B