Scuola Secondaria di Primo Grado- IL TEATRO un’esperienza inaspettata
Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso.
Mi hanno fatto un regalo: un pacchetto pieno di gioia, paura, tensione, coraggio, soddisfazione e sentimenti forti. E ora io voglio farlo a te!
In questa seconda parte dell’anno scolastico noi ragazzi di seconda media abbiamo avuto la fortuna di poter vivere un’esperienza di crescita e di scoperta: il teatro.
Abbiamo incontrato due attori professionisti, Stefano e Stefania, che ci hanno seguito e aiutato in questo percorso di apprendimento dell’opera Shakespeariana “Romeo e Giulietta”: alla fine siamo riusciti a mettere in scena lo spettacolo a teatro davanti ad un “vero” pubblico.
Di lunedì, ogni classe si riuniva in aula magna e dividendosi le parti, montava le scene, provava le entrate, le uscite e ascoltava i preziosi consigli dei due attori.
Vorrei condividere questo regalo con tutti perché ognuno, almeno una volta nella vita, dovrebbe vivere la magia del teatro, che ti coinvolge totalmente con il corpo, con la mente e il cuore così come è capitato a me. Ho scoperto che quando ci si cala nella parte, si può essere se stessi, senza essere condizionati da niente e nessuno, perché quello che conta è comunicare al pubblico tutto ciò che si sente dentro, esprimendo attraverso le battute chi siamo veramente. A volte le maschere non nascondono chi siamo, ma ci permettono di esprimerci meglio che allo scoperto perché sotto una maschera non si può essere giudicati, ma solo accettati per ciò che si è veramente: persone speciali ed uniche, libere di esprimersi.
Finalmente il giorno che tutti noi aspettavamo è arrivato,24 aprile!
Eravamo tutti molto emozionati: c’era chi aveva paura di dimenticarsi le parti, chi pensava di sbagliare le entrate e le uscite o di dimenticarsi qualche oggetto di scena.
Poi il sipario si è aperto, le luci si sono spente e i riflettori puntati su di noi, ormai era tutto nelle nostre mani. Scena dopo scena abbiamo preso sempre più confidenza con il palco e con il pubblico, e la tensione è scesa.
Dopo il finale sentire l’applauso degli spettatori è stato molto soddisfacente e una sorta di ricompensa a tutto il tempo e le energie che avevamo investito durante i mesi precedenti.
Le emozioni che ho provato la sera dello spettacolo sono indescrivibili, un mix di realizzazione, ansia e felicità. All’inizio avevo molta paura di sbagliare una battuta oppure di fare qualcosa che non dovevo, ma poi, iniziato lo spettacolo, tutto è andato, quasi in modo automatico, naturale, tanto che, al termine, non mi è sembrato che fosse realmente la fine e, dentro di me, sentivo una gran voglia di ricominciare, ma soprattutto di festeggiare con i miei compagni.
Attraverso questa esperienza siamo cresciuti noi come persone, abbiamo scoperto noi stessi ancora più a fondo ed è stato davvero un bel modo di fare scuola in una maniera diversa dal solito.
A.Cheodarci , T.Masseroli, M.Pisani, M.Sarno, IIB
L’altra sera, alle 21.30, è andato in scena un grande spettacolo al Teatro Fontana: io e i miei compagni, classe 2° B, ci siamo esibiti davanti ai nostri genitori, parenti ed amici, come veri e propri attori.
Abbiamo recitato “Romeo e Giulietta”, opera molto famosa di William Shakespeare, che abbiamo messo in scena in chiave moderna ed abbiamo interpretato a modo nostro.
Tutto ciò è stato possibile solo grazie alla nostra professoressa Colozzi e all’attore Stefano Braschi, che ci ha aiutato a montare le scene e a recitare nel modo migliore possibile, secondo le nostre capacità.
Questa esperienza, per me nuova, mi ha aiutato ad aprirmi davanti ad un pubblico e ad imparare a recitare. Inoltre, mi è piaciuto molto perché, oltre che utile, è stato anche molto divertente mettersi in gioco davanti a tutti e cercare di immedesimarsi nel personaggio, recitando al meglio delle mie possibilità.
Durante il periodo in cui abbiamo preparato l’opera teatrale con Stefano Braschi, abbiamo recitato in aula magna, a scuola, quello è stato il fulcro da cui è nato tutto lo spettacolo e dove si è evoluto tutto, dove è nata la magia, che poi è stata svelata ieri, a teatro.
Il lavoro che per me è stato più difficile e il più grande è stato immedesimarmi nel mio personaggio e cercare di ricordare, in ogni scena, ciò che dovevo fare e come mi dovevo comportare, cercando di immaginare che cosa doveva provare il mio personaggio in quel momento, se fosse esistito nella vita vera.
Mi è piaciuto molto recitare perché è come se mi fossi sentito un’altra persona, come se non fossi stato più io, mi è piaciuto molto anche il fatto che, quando si è sul palco e si sta recitando, si prova molta tensione e paura di sbagliare e tutto ciò rende il teatro molto più movimentato e, secondo me, avvincente.
E’ stato anche molto bello recitare insieme ai miei amici, perché mi sono sentito ancora più vicino ai miei compagni.
Durante lo spettacolo, ho recitato le parti di Benvolio, Romeo, Frate Lorenzo e la scena finale.
Il giorno dello spettacolo, soprattutto la sera, sono stato molto teso e ho avuto paura: è strano essere lì, con i tuoi compagni, dietro il sipario, sapendo che dall’altra parte ci sono molte persone che aspettano di vedere il tuo lavoro, anche se sono semplicemente i tuoi genitori.
Devo essere sincero, mi è piaciuto molto recitare in teatro perché tutte le cose che mi mettono tensione e mi esaltano, mi appassionano.
Non credo che da grande diventerò un attore, perché non è da me, però so che è un’esperienza che chiunque deve provare una volta nella vita, perché è unica.
Dopo che io e i miei compagni abbiamo finito lo spettacolo, ci siamo sentiti felici e realizzati perché tutti ci applaudivano e si complimentavano con noi e perché, onestamente, siamo stati abbastanza bravi e, alla fine, ci siamo veramente coinvolti.
Alessandro Ardigo’ 2^B