Cittadini dell’Europa: l’incontro delle seconde medie con l’on. Mario Mauro
Qual è l’origine dell’Europa? Cosa significa, oggi, essere parte dell’Unione Europea? Quali organi istituzionali la governano e qual è il suo programma?
Per rispondere a queste domande e approfondire il programma di Geografia sugli Stati europei e il percorso di Cittadinanza e Costituzione, i ragazzi di seconda media hanno avuto l’onore di incontrare l’on. Mario Mauro, dal 1999 al 2013 membro e poi Vice Presidente del Parlamento Europeo, ex Ministro della Difesa nel Governo Letta e Senatore della Repubblica dal 2013.
La nascita dell’Europa: l’intuizione di tre grandi uomini
Nella prima parte dell’incontro l’on. Mauro ha spiegato ai ragazzi la storia dell’Unione Europea, con un’interessante annotazione sulla sua origine.
L’idea di Europa nasce infatti alla fine della II Guerra Mondiale, quando le ragioni del contrasto tra Germania e Francia non sono affatto risolte. Gli Stati europei vivono il grande dilemma della divisione, e si trovano a dover fare i contri con Paesi dove le giovani generazioni sono state decimate dal conflitto, e tocca ai vecchi risollevare le sorti delle proprie nazioni.
In questa situazione complessa e piena di contraddizioni nasce l’idea di Unione Europea, grazie all’intuizione di tre grandi uomini: Alcide De Gasperi, Presidente del Consiglio della Repubblica italiana dal 1945 al 1953, Konrad Adenauer, Cancelliere della Germania Occidentale dal 1949 al 1963, e Robert Schuman, parlamentare, ministro e Presidente del Consiglio francese dal 1946 al 1962.
Tre uomini che hanno importanti punti in comune: l’italiano De Gasperi e il tedesco Adenauer erano entrambi esponenti di due nazioni sconfitte nel conflitto mondiale, erano tutti e tre uomini di una certa età, e tutti profondamente cristiani.
Niente più guerra: uniti invece che divisi
Di fronte alla complessità dei rapporti tra gli Stati europei alla fine del conflitto, e alla necessità di promuovere la ripresa dei Paesi, i tre padri fondatori decidono di privilegiare i motivi che li uniscono a discapito di quelli che li dividono, per evitare in futuro altri conflitti in Europa, e basano questa nuova “alleanza” sul principio di libertà: ogni Stato può decidere se farne parte (il precedente storico dell’Unione Europea, il Sacro Romano Impero, era invece stato regolato da logiche di conquista).
Nasce così, nel 1957, il primo nucleo di Stati che darà vita all’Unione Europea, formato da Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi. Una comunità che oggi riunisce 28 Stati membri e ne determina alcune politiche comuni in campo sociale, economico, ed in politica estera.
I vantaggi dell’Unione Europea
Dopo un approfondimento sugli organi istituzionali che regolano la Comunità Europea (il Parlamento europeo, che permette a tutti i cittadini degli Stati membri di essere rappresentati in Europa, la Commissione Europea, il Consiglio dell’Unione Europea, la Corte di giustizia dell’Unione europea, la Corte dei conti europea, la Banca centrale europea), l’on. Mauro ha aiutato i ragazzi a capire i vantaggi di cui tutti oggi possiamo beneficiare grazie all’UE, e che forse diamo per scontati:
- La pace in Europa: a differenza dei nostri nonni, noi non abbiamo mai visto la guerra nei nostri Paesi – e oggi, di fronte alla drammatica situazione che coinvolge Ucraina e Russia, l’Europa sta lavorando alacremente per ristabilire la pace e scongiurare altre guerre
- Il mercato libero: prima della costituzione dell’Europa, la ricchezza era distribuita all’interno dei singoli Paesi, oggi invece è condivisa tra gli Stati membri
- La libera circolazione delle persone e gli scambi internazionali (come il Programma Erasmus), che permettono ai cittadini europei di muoversi liberamente, vivere, studiare e lavorare in Europa
Una voce per la pace
L’incontro con l’on. Mauro si è concluso con una considerazione che ci ha fatto riflettere: nel 1945 la popolazione europea era 1/5 della popolazione mondiale. Oggi il numero di cittadini europei è lo stesso di 80 anni fa, ma nel mondo oggi siamo 8 miliardi di persone.
Un dato che fa luce su un aspetto non secondario, soprattutto nel momento in cui ci troviamo oggi: manca una generazione di europei che può dare voce alla pace!
Abbiamo raccolto questa sfida, più consapevoli di essere anche noi cittadini europei chiamati a promuovere pace e libertà.