“Com’ero buffo quando ero un burattino”: le quinte a teatro
Chi sono io? Quali sono i miei talenti? Cosa ho scoperto di me in questi cinque anni di scuola primaria? Come sono diventato grande?
Domande grandi, che i ragazzi di quinta si sono posti in questi mesi, mentre si accingono a terminare un ciclo di scuola e ad affrontare passaggio di crescita importante.
Il lavoro sulla descrizione e la lettura espressiva di Pinocchio
Per accompagnare queste domande le maestre hanno scelto di lavorare nelle ore di italiano sulla descrizione della persona, e di approfondire il tema della scoperta dei propri talenti e delle proprie capacità con un laboratorio teatrale di lettura espressiva sul testo di Pinocchio, aiutati dall’attore Andrea Carabelli: un invito a mettersi in gioco per guardare se stessi e cominciare a conoscersi.
Durante gli incontri con Carabelli i bambini hanno lavorato sulle caratteristiche dei vari personaggi di Pinocchio, per provare ad immedesimarsi in loro e ad entrare nei personaggi attraverso la gestualità e la modulazione della voce.
Hanno provato ad impersonare Pinocchio, il burattino dalla voce segmentata e i movimenti rigidi, su Geppetto e Mastro Ciliegia, vecchietti dalla voce roca e i gesti rallentati…
Fino alla scelta del proprio personaggio con le sue caratteristiche specifiche: Lucignolo il bullo, il Gatto e la Volpe che con il loro fare invitante ti spingono in modo bello a fare cose non giuste, ecc…
Lo spettacolo “Quant’ero buffo quando ero un burattino”
E infine, il palco!
Lo scorso 12 maggio i bambini hanno portato sul palcoscenico alcune scene tratte da Pinocchio, con un vero spettacolo teatrale davanti ai genitori: sono stati bravissimi!!
In tutti è emersa una grande disponibilità al lavoro: ogni bambino si è giocato fino in fondo, imparando anche la propria parte in pochi giorni.
A conferma che la proposta del teatro, tra gli elementi caratterizzanti della proposta educativa delle scuole della Fondazione Mandelli Rodari, è un esercizio che coinvolge tutta la persona alla scoperta di se stessi, delle proprie capacità e risorse creative, e insegna a giudicare consapevolmente quanto imparato in classe e ad arricchire le relazioni con gli adulti e i compagni.