Inaugurato il murale “Il mondo: una meraviglia ai miei occhi”
Il percorso per coloro che si incamminano dal cancello fino al termine del muro è un viaggio, quasi magico, in un mondo che arriva ai confini dell’immaginazione, ammesso che l’immaginazione abbia confini. Dal semplice momento in cui si entra nell’asilo, si attraversano grandi città, simpatiche e colorate, campagne rigogliose, verdi foreste, le misteriose profonde acque dell’oceano, piene di tesori nascosti e relitti affondati, tutto pieno di animali che vanno dal più piccolo insetto alle più grandi balene. E poi ancora si attraversano i regni dimenticati, con castelli, principi, principesse e cavalieri. E anche le zone più paurose, come la casa della strega e dei mostri, fino ad arrivare su a toccare le stelle. E alla fine, per chiudere in bellezza, una zona dove ogni bambino dell’asilo potrà posizionarsi e fare una foto il giorno del suo compleanno. Questa è la fine del murales, ma l’immaginazione non avrà mai fine, ed è per questo che invito i bambini (e gli adulti) a continuare il loro fantastico viaggio, magari ispirati proprio da questo muro, che pur restando fermo può portare in posti straordinari.
Mercoledì 26 giugno è stato inaugurato il murale “Il mondo. una meraviglia ai miei occhi”, il contributo della Fondazione Mandelli Rodari all’interno del progetto “Tracce-Percorsi collettivi per una comunità educante”, al quale ci introducono le parole di una ragazza di seconda media che ha partecipato alla sua realizzazione.
Uno sguardo incantato sul mondo
Un viaggio quasi magico che da via Abba, all’ingresso del giardino della Scuola dell’Infanzia Antonio Rodari, conduce in un mondo che arriva ai confini dell’immaginazione, tra colline incantate abitate da animali, abissi pieni di pesci e creature marine, cieli stellati, fino all’antro di una strega e l’angolo delle torte di compleanno, in una composizione ispirata alle illustrazioni di Nicoletta Costa e a Juan Vila i Grau, autore delle vetrate della Sagrada Familia di Gaudì.
Un progetto lungo 8 mesi per un muro di 90 metri, 1000 disegni dei 116 bambini della materna rielaborati digitalmente da 120 ragazzi di seconda della Scuola Secondaria di I grado Andrea Mandelli, e riprodotti sul muro di cinta con l’aiuto di genitori, insegnanti e 23 studenti del Liceo Artistico della Fondazione Sacro Cuore.
Un progetto di popolo che parla a tutti
“Questo progetto – ha detto Maria Grazia Fertoli, Rettore delle scuole della Fondazione Mandelli Rodari – ci restituisce lo sguardo incantato sul mondo dei bambini. Una speranza di bene e di positività che è propria dei bambini, che sanno guardare il mondo vedendo il mistero e la meraviglia che si porta dentro“.
“Per la realizzazione di quest’opera (un progetto ideato e diretto dall’insegnante di Arte e Immagine della Scuola Secondaria di I grado Andrea Mandelli, Annachiara Lodi) si è mosso un popolo – ha affermato Carlo Masseroli Presidente della Fondazione Mandelli Rodari – In questa scuola si impara che c’è un bene grazie al quale la vita può essere vissuta anche se ci sono le streghe, e che essere insieme dentro una proposta rende ciascuno capace di fare cose più grandi di quelle che saprebbe fare da solo“.
Leggi l’articolo su Corriere della Sera Buone Notizie del 28/6/2024
Le parole dei ragazzi di seconda
Inizialmente non pensavo che saremmo riusciti in quest’impresa, avevo poca fiducia sia in me che negli altri e non ero sicura che mi sarebbe piaciuto dipingere il murales. Però, lavorando, ho imparato a fidarmi delle attività proposte dalla scuola, di me stessa e delle altre persone. Ho scoperto, inoltre, che lavorare in un modo diverso dal solito può essere molto piacevole, e che chiunque può fare un buon lavoro, se si impegna.
Durante questo lavoro all’aperto ho scoperto una mia versatilità che non credevo di avere, poiché molte volte mi ritrovo a rifiutarmi di fare determinate cose, solo perché non ne ho voglia. Anche se la cosa che mi ha reso più felice in assoluto è stato il fatto di lavorare in sincronia con i miei compagni e di aver dato una mano alle prof ed ai ragazzi del PCTO nello svolgimento di questo lavoro, è stata una cosa indescrivibilmente bella e soddisfacente poter guardare quel murales e dire che anch’io vi ho contribuito.
Tutti i lavori di gruppo che ho affrontato in questo anno sono stati crescita e amicizia. Questo in particolare è stato un lavoro di squadra vero e proprio. Ogni fase doveva essere eseguita con cura, in modo che il gruppo successivo potesse lavorare con lo stesso ordine e pulizia.
Sono dispiaciuta, perché anche questi momenti di gioia, felicità e divertimento sono diventati ricordi, che porterò con me nel racconto delle medie. Chi lo sa? Magari tra trent’anni accompagnerò mio figlio all’asilo e gli racconterò di questa esperienza. Ho capito davvero del valore di questa scuola: non sei un numero, un robot, qua sei tu. Puoi non avere tutte le abilità del mondo, puoi avere combinato qualsiasi danno, ma per i prof rimani tu. In questo lavoro ognuno di noi è stato protagonista dell’opera: ognuno aveva il suo compito, in alcuni momenti eravamo noi a scegliere il colore da mettere, la prof e i ragazzi ci aiutavano e ci chiedevano aiuto allo stesso tempo… ci si sentiva desiderati.