La Scuola Primaria a Oropa per affidare l’anno di scuola alla Madonna
Il 28 settembre tutti i bambini della Scuola Primaria con i loro insegnanti si sono recati al Santuario della Madonna di Oropa per la gita di inizio anno: una giornata intensa fatta di convivenza, grandi gioconi sul prato, canti per accogliere i nuovi primini, e soprattutto un’occasione preziosa per affidare l’anno scolastico a Maria.
Il Santuario di Oropa, dagli antichi viandanti a noi
I bambini hanno incontrato don Michele Berchi, il Rettore del Santuario, che ha raccontato loro la storia di questo che è il più importante Santuario mariano delle Alpi, che sorge a 1.200 mt di altezza con maestosi edifici edificati per accogliere viandanti e pellegrini nel corso dei secoli fino ad oggi.
I bambini hanno scoperto infatti che l’origine del Santuario si colloca nel IV secolo ad opera di S. Eusebio, primo vescovo di Vercelli, e che i primi documenti scritti che parlano di Oropa all’inizio del XIII secolo, citano le Chiese eremitiche di Santa Maria e di San Bartolomeo come un punto di riferimento fondamentale per i viatores (viaggiatori) che transitavano da est verso la Valle d’Aosta.
La Madonna Nera di Oropa
Il cuore spirituale del Santuario è la Basilica Antica realizzata nel Seicento, in seguito al voto fatto dalla Città di Biella in occasione dell’epidemia di peste del 1599 sul luogo dove sorgeva l’antica chiesa di Santa Maria, e che conserva al suo interno il Sacello eusebiano del IX secolo, dove è custodita la statua della Madonna Nera, che da secoli accoglie i pellegrini.
Secondo la tradizione, la statua venne portata da Sant’Eusebio dalla Palestina nel IV secolo d.C. mentre fuggiva dalla persecuzione ariana, e contribuì alla diffusione della devozione mariana.
Il manto della Misericordia
Don Michele Berchi ha raccontato ai bambini anche la storia del meraviglioso Manto della Misericordia, offerto dai fedeli alla Madonna di Oropa in occasione della V Centenaria Incoronazione della Madonna.
Questo manto, lungo 25 metri, è stato realizzato con 15.000 pezzi di stoffa (abiti da sposa, lenzuola, tuta da lavoro, tovaglie…) donati dai fedeli e cuciti nel silenzio della preghiera dalle Monache del Monastero di Orta San Giulio e da un gruppo di volontarie. Ogni persona ha affidato alla Madonna un frammento della propria vita, ricordi di momenti di gioia, di dolore, accompagnandolo con un’intenzione di preghiera.
Anche i bambini della scuola primaria e le loro maestre si sono allora posti sotto il manto della Madonna, simbolo della protezione di Maria che unisce tutto il popolo.