Le seconde medie e l’Iliade: incontro con l’illustratrice Serena Viola
DISEGNARE PER SEMINARE BELLEZZA
L’inizio anno delle classi seconde si è aperto con un progetto nuovo e complesso: illustrare l’Iliade in un lavoro di gruppo, insieme ai docenti di Italiano e di Arte. Si tratta di un lavoro interdisciplinare, dove le creazioni di ciascuno studente comporranno la rappresentazione di un episodio significativo.
La lettura del testo
Il lavoro è nato anzitutto dalla lettura dei libri V e VI dell’Iliade, che mettono al centro le gesta di Diomede e l’amore tra Ettore e Andromaca. Nelle ore condivise Italiano-Arte, i ragazzi sono stati aiutati a visualizzare i caratteri, l’ambientazione e i fili emotivi che emergono dalle imprese narrate.
Fare proprio un testo: l’incontro con l’illustratrice Serena Viola:
Dopo aver avviato due laboratori, pittorici e grafici, per raccogliere disegni e macchie di colore, i ragazzi hanno incontrato l’illustratrice Serena Viola, che ha presentato i suoi lavori, ma soprattutto il suo metodo.
Cosa vuol dire lavorare per illustrare qualcosa? Per Serena Viola la risposta è “fare proprio” un testo: leggere, interessarsi, incontrare un autore e tradurre in immagini i pensieri che ne nascono, difficilmente esprimibili a parole. Per fare proprio un testo, inoltre, occorre dedicare le immagini che ne nascono a qualcuno: nel caso dell’illustratrice alla sua piccola nipote, prima lettrice e “giudice”.
Le regole visive
Come il colore, il segno e i materiali scelti incidono in questo processo? Anzitutto possedendo le regole visive: come abbiamo visto in classe, i colori portano emozioni precise, e lo spazio del foglio non è mai neutro: ogni scelta deve essere calcolata. Ma per poter essere pienamente sé stessi in questo lavoro è anche necessario calcolare l’errore, o meglio il “pasticcio”: l’obiettivo non è ottenere la perfezione, ma trasmettere un contenuto sintetico che si traduce in emozione. In questo l’imperfezione – racconta Viola – è ciò che più ci caratterizza.
Spazio alla fantasia
Osservando alcune macchie di colore create dall’illustratrice – casuali o “controllate” –, i ragazzi hanno anche scoperto quanti soggetti possono esservi nascosti: balene, volti, pavoni, barche a vela… basta un pizzico di apertura e la fantasia ci fa perdere in un’immagine, in totale libertà.
Cosa vedi nell’immagine? e se la girassi di 180 gradi?
A fine incontro, le domande sono state molte: i colori hanno gli stessi significati ovunque, in qualunque cultura? Quanti mesi occorrono per illustrare un libro? È mai successo di creare un testo dopo le sue illustrazioni?
Il percorso sull’Iliade prosegue ora componendo in digitale gli episodi… per confrontarci ancora con lei, a lavoro terminato. Stay tuned!