“Non c’è amore più grande”: le terze e la mostra su Franz e Franziska Jägerstätter
Mi ha colpito una frase di Franz: “Non volevo essere una rotella di un meccanismo di male”.
Di questa mostra mi hanno colpito molte cose. Innanzitutto, la Chiesa ci offre un esempio sempre più concreto di un beato: infatti Franz, prima di incontrare Franziska, era un ribelle, fumava, beveva e gli piaceva avere donne; eppure, dopo un incontro, è passato da vivere in questo modo a sacrificare la sua vita per non rinnegare la sua fede. Questo ci riconferma la possibilità di cambiamento, ma soprattutto che anche noi peccatori possiamo ancora diventare santi. Inoltre, mi ha colpito il fatto che lui si sia rifiutato di combattere, non perché rischia di morire, ma più che altro perché non voleva ammazzare e ferire altri uomini. Infatti, come ci insegna Omero nell’Iliade, sotto l’armatura ci sono uomini fratelli, che provano gli stessi sentimenti, gli stessi dolori. Infine, mi ha colpito che la moglie Franziska, nonostante non la pensasse allo stesso modo di Franz, ha deciso di sostenerlo durante tutta la prigionia. Questo rappresenta l’amore e la fiducia di questa coppia: infatti lei si fidava di suo marito, che era cosciente di quello a cui stava andando incontro.
A me ha colpito questa storia perché mi sono chiesta fin dall’inizio cosa avrei fatto io al suo posto e come mai ha fatto questa scelta di morire e lasciare, abbandonare la sua famiglia.
La cosa che mi ha colpito maggiormente della storia di Franz Jägerstätter è il fatto che, pur avendo una moglie e delle figlie che lo aspettavano da molto tempo, ha deciso di non rinnegare la sua fede, ma piuttosto ha avuto il coraggio di morire, non ha avuto paura della morte, dato che sapeva che Dio l’avrebbe accompagnato durante tutto il processo.
Secondo me ciò che rende ancor più eroico Franz è non essere stato riconosciuto, inizialmente, per il suo gesto.
Nel cambiamento di Franz c’è l’impronta di Franziska. Per Franz il matrimonio con lei ha cambiato molte cose: l’ha riportato alla fede cattolica e lo ha cambiato come uomo, facendo sì che arrivasse a donarsi tutto a Gesù.
Mi ha colpito moltissimo questa storia, soprattutto la fermezza di Franz nella sua decisione. Egli ha capito la cosa giusta da fare anche se era il contrario di ciò che gli diceva il mondo e pure di ciò che gli dicevano i preti delle sue zone. Ha fatto la cosa più difficile e ha agito senza reprimere i suoi sentimenti per paura, come forse avrei fatto io.