Scuola Primaria – Le quinte a Roma
“Siamo eredi, siamo sempre continuatori”
Classi quinte
Roma 17/18 aprile 2018
Finalmente!
La gita tanto attesa è arrivata.
In questi giorni abbiamo avuto la possibilità di capire un po’ di più la storia della civiltà romana: abbiamo ascoltato la storia di alcuni uomini, abbiamo capito meglio come vivevano, quali erano i loro pensieri, i loro desideri e le loro preoccupazioni, abbiamo visto le grandi opere che hanno costruito. Insieme abbiamo percorso un tratto della storia che ha dato origine alla storia della nostra Italia e di ciascuno di noi.
Abbiamo scoperto che la storia di Roma si è intrecciata con il messaggio cristiano che ha trasportato nei secoli il messaggio di Gesù attraverso coloro che Lo avevano conosciuto: i suoi amici e che, attraversando i secoli, “come un gran fiume che si ingrossava”, è giunto ai giorni nostri e a noi. La vita cristiana ha avuto la sua origine in Terra Santa, ma la sua consistenza e permanenza nei secoli è avvenuta grazie al papato di Roma.
Papa Francesco non si stanca mai di ripetere che tutta la vita, se radicata e fondata nella compagnia della Chiesa, è più bella e si sviluppa ben salda. “Mai tagliare le radici con Gesù.”
Noi quindi siamo i discendenti, gli eredi di questa cultura e tradizione e a noi spetta anche il compito di far continuare questa storia.
Ecco alcuni momenti raccontati dai bambini
Nel viaggio in treno ho giocato con i miei amici a carte e mi sono divertito molto, ogni tanto guardavo fuori dal finestrino e il paesaggio cambiava: dalle case di Milano alla campagna della Toscana.
Michele
Mi ha fatto impressione sapere di camminare sulla strada che, duemila anni fa, i Romani attraversavano con i loro carri. Per di più su queste strade di Ostia c’erano dei segni di carri, dopo duemila anni! A un certo punto la guida ci ha fatto vedere una vasca, piena d’acqua, dove i cavalli si abbeveravano. Mi ha fatto pensare che è più o meno come adesso: la vasca era come il distributore di benzina e i cavalli erano come le nostre automobili.
Bernadette
I Romani dovevano essere stati un popolo abilissimo: tutto, ogni singolo dettaglio, era perfetto, mi emozionava.
Lucia
Visitando i resti dei negozi, delle terme e delle case mi sono immaginata come doveva essere la vita a quell’epoca… alcuni oggetti ritrovati sono gli “antenati” dei nostri frigoriferi, delle cantine, dei marciapiedi.
Anna
Ho scoperto che i nostri antenati facevano le nostre stesse cose, solo che noi le facciamo in modo più evoluto, questo mi ha portato a dire che siamo davvero loro eredi. Io spero che noi riusciremo a tramandare al prossimo proprio come hanno fatto loro… Ad Ostia Antica mi sono accorta di quanto erano intelligenti i Romani, trovavano sempre un modo di risolvere i problemi.
Sofia
Di sera siamo andati a vedere la chiesa di San Pietro. È stato bellissimo: era tutto buio ma la luce che illuminava la chiesa la faceva apparire splendida.
Bernadette
Quella sera abbiamo cantato assieme ed è stato bellissimo perché tutti cantavano e ognuno collaborava. In quel momento mi sentivo legata a tutto quello che avevo intorno: mi sentivo abbracciata dai miei amici e a tutti i Romani che avevano collaborato a costruire San Pietro.
Lucia
La cosa che mi ha colpito di più in questo viaggio è stata la bellezza e la vicinanza della Basilica di San Pietro perché mi sentivo quasi protetto dal suo abbraccio di colonne; di notte avevo paura ma ho pensato a lei, ho pensato che vicino al Papa nessuno poteva farmi del male.
Marco
Ho scoperto tantissime cose nuove tra le quali la bellezza del Colosseo, in cui sono entrato per la prima volta. Mi ha colpito particolarmente anche solo pensare a quanto tempo hanno impiegato per costruirlo. Quando siamo entrati nel Colosseo ho immaginato di essere un gladiatore romano che veniva acclamato dal popolo che stava seduto a guardare. La guida ci ha spiegato che sotto al pavimento c’erano dei corridoi in cui stavano le bestie che, quando la lotta tra gladiatori si faceva facile, venivano fatte salire per combattere con i gladiatori romani.
Michele
La cosa che più mi ha affascinato della cultura dei Romani è l’architettura. Costruivano con cura e in modo intelligente ciò che ci hanno lasciato, mi colpisce ancora di più che ancor oggi le loro opere resistono, pur essendo costruite con materiale più “scarso” del nostro. Dai Romani abbiamo ereditato molto: i teatri, i mosaici, le strade… tutte queste cose noi oggi le abbiamo trasformate in modo più moderno ma abbastanza simili.
Giorgia
Un momento in cui mi sono accorta di essere un’erede del popolo romano è stato quando siamo andati a visitare la chiesa di San Clemente, è stata costruita sopra un’altra chiesa del dodicesimo secolo che è stata costruita a sua volta sopra resti di case romane. Mentre scendevamo nella chiesa del dodicesimo secolo e successivamente nei resti romani, mi sono accorta di come le diverse epoche e le diverse culture si sono sovrapposte.
Anna
In San Pietro in Vincoli mi ha impressionato la tomba del papa fatta da Michelangelo. È una gigantesca tomba con vari dettagli, in centro, possente e grande, c’era la statua di Mosè, con i capelli, le vene, i muscoli talmente fatti bene che sembrava vivo e reale: era bellissima.
Giovanni
Ho scoperto che alcuni miei amici di quinta A, che pensavo essere dei rompiscatole, sono simpaticissimi e sono diventato loro amico. Con Daniele, Pietro e Federico ci siamo divertiti così tanto che il viaggio ci è sembrato cortissimo.
Liam
All’inizio quando le maestre hanno assegnato le camere avevo paura perché non mi andava di stare con uno dell’altra classe perché non ero abituato, ma poi ho capito che ci dovevo provare, ho capito che potevo stare bene con le persone che non conoscevo infatti sono stato felice.
Marco